Abbiamo messo a punto un servizio di contrasto al taccheggio innovativo per il panorama italiano della vendita al dettaglio. Un approccio che predilige la prevenzione alla reazione e che si serve di agenti in borghese disarmati, attentamente formati per identificare e favorire l’allontanamento spontaneo dei taccheggiatori, prima del compimento dell’illecito.
Il nostro modello di vigilanza antitaccheggio è applicabile ai dettaglianti di qualsivoglia natura e dimensione.
Il nostro approccio è rivoluzionario e si fonda su due pilastri:
– Capacità di osservazione
– Il modello delle 3 ‘A’
Il nostro personale è sottoposto ad un percorso di formazione finalizzato ad acuire le capacità di osservazione di un individuo.
Per capacità di osservazione intendiamo la capacità di identificare ed interpretare correttamente situazioni o comportamenti e predirne eventuali risvolti con un alto grado di successo.
Ciò significa che i nostri operatori saranno in grado di individuare il taccheggiatore prima del furto, il borseggiatore prima del borseggio o simili minacce tipiche dell’ambiente retail, riuscendo così ad implementare tempestivamente un’azione preventiva ben precisa.
– Accoglienza
– Approccio
– Azione supplementare
Il modello delle 3 ‘A’ consiste in un approccio non conflittuale finalizzato a prevenire azioni perniciose all’interno di un esercizio commerciale, vediamo come:
Il vigilante, preferibilmente in borghese, avrà il compito di accogliere i clienti in entrata con un ‘Buongiorno‘ o ‘Benvenuti‘.
Questo permetterà una prima scansione della clientela con lo scopo di individuare comportamenti potenzialmente indicativi di azioni criminali in corso d’opera.
Tale accoglienza è inoltre business focused, facendo partire con il piede giusto l’esperienza del visitatore nel punto vendita.
Con l’individuazione di una minaccia, il vigilante avrà il compito di allertare lo staff dell’esercizio commerciale.
Il vigilante sarà appropriatamente formato per poter intervenire direttamente, in attesa del subentro del personale del punto vendita, qualora necessario.
L’operatore di sicurezza adotterà un approccio privo di conflittualità, in un’ottica puramente preventiva, nonché business oriented:
‘Salve, come posso aiutarla…?’
‘È alla ricerca di qualcosa in particolare…?’
‘I nostri prodotti in offerta sono da questa parte, mi segua…‘
L’operatore di sicurezza sarà in grado di attuare una semplice, efficace ed adattabile strategia di customer service.
L’obiettivo è quello di scoraggiare il malfattore attaverso un approccio di vendita intimo e personale.
I risvolti di questa strategia sono sempre positivi per due ragioni:
Talvolta, un secondo approccio potrebbe rendersi necessario qualora insorgessero delle difficoltà nel comprendere le intenzioni di uno o più soggetti o nel momento in cui la prima interazione non avesse sortito successo.
Attuabile dal vigilante o dallo staff, l’azione supplementare consiste in una seconda interazione con il cliente, a mezzo di semplici tecniche di up-selling e cross-selling o fornendo semplici indicazioni.
‘Ho visto che ha selezionato una crema corpo, ne abbiamo altre in offerta da questa parte…’
‘Ha bisogno di un contenitore?…’
‘Le casse sono da questa parte…’
L’obiettivo e i risvolti dell’azione supplementare sono invariati rispetto a quelli menzionati nella fase di approccio.
– Il vigilante identifica una minaccia.
– Il vigilante allerta tempestivamente lo staff.
– Nel frattempo, il vigilante, in un’ottica puramente preventiva, si prodiga nel mettere in atto una semplice ma incisiva strategia di customer service.
Questa strategia ha la duplice funzione di prevenire un furto ed incrementare le possibilità di un acquisto da parte del cliente, indipendentemente dalle intenzioni di quest’ultimo.
I nostri operatori saranno quindi attentamente formati affinché:
– Possiedano capacità di osservazione fuori dal comune per l’identificazione preventiva del malfattore.
– Siano in grado di fornire semplici tecniche di vendita persuasive per favorire l’allontanamento spontaneo del malfattore.
Il percorso di formazione da noi offerto è estendibile al personale del negozio su richiesta.
Personale di vigilanza altamente formato.
Operatori maggiormente coinvolti, il cui buon operato non è sterile e conserva la capacità di influenzare significativamente gli indicatori di prestazione di un’attività commerciale.
È chiaro che l’operatore di sicurezza, seppur in grado di supportare il cliente in una prima fase di identificazione dei prodotti e reparti, nonché abile nell’esecuzione di semplici e preparate tecniche di cross-selling e up-selling, non potrà di certo sostituirsi completamente al personale addetto alle vendite del negozio, non solo per un’ovvia questione di separazione dei ruoli. Infatti, la conoscenza approfondita dei prodotti in vendita è esclusiva del commerciante.
Ragion per cui, laddove un’interazione di tipo basilare da parte del vigilante non dovesse essere sufficiente per l’allontanamento spontaneo del malfattore, si renderà necessario il subentro del personale del negozio.
L’operatore di sicurezza sostituisce quindi l’addetto alle vendite esclusivamente in una prima fase, spesso sufficiente per la prevenzione di un evento pernicioso.
È certamente possibile delegare la fase di interazione con il cliente esclusivamente al personale del punto vendita, servendosi così del vigilante per la sola attività di identificazione minacce e relativa comunicazione.
Devi sapere che esistono due tipi di taccheggiatori: occasionale e seriale.
Il taccheggiatore occasionale è colui o colei che non è solito intraprendere questo tipo di attività e, di conseguenza, risulta essere facilmente identificabile per i comportamenti non usuali che lo contraddistinguono, dettati dal nervosismo e dall’inesperienza.
Una condizione emotiva di tensione nervosa conserva la capacità di far emergere involontariamente nell’individuo una serie ben definita di gesti e comportamenti peculiari. Spesso, il tentativo del taccheggiatore occasionale di reprimere tali impulsi ne inasprisce il manifestarsi.
Il taccheggiatore seriale, vera piaga per qualsiasi esercizio, è invece colui o colei solito/a “colpire” più volte lo stesso locale, talvolta semi-professionalmente. Questi individui sono spesso difficili da individuare o, peggio, difficili da allontanare.
Seppur in misura minore, anche il taccheggiatore seriale si rende protagonista di comportamenti atipici, captabili dall’occhio attento ed allenato dell’operatore di sicurezza.
Obiettivo del taccheggiatore è quello di agire nell’ombra. È nell’interesse di quest’ultimo, infatti, non intrattenere alcun rapporto con il personale dell’esercizio commerciale o, comunque, di mantenere tali interazioni al minimo indispensabile.
È risaputo che i taccheggiatori prediligano operare in ambienti ove l’esperienza di shopping sia autonoma e impersonale, priva degli interventi degli addetti alla vendita.
Questo perché il modus operandi per il furto delle merci ad insaputa del commerciante è piuttosto complesso e necessita del verificarsi di precise condizioni, tra le quali il mantenimento di un basso profilo.
Ecco che l’addetto alle vendite che si prodiga nell’esecuzione di un approccio di vendita ad personam, costituirà un elemento di disturbo significativo per il taccheggiatore, finendo per favorire l’allontanamento spontaneo di quest’ultimo.